La fiamma non si estingue una volta divorato il legno , se
sotto vi è un sole a corroborarla. Un piccolo sole , grande come un cuore, pulsante come un cuore, sperduto fra macerie e rottami di un mondo distrutto.
Capace di irradiare luce e schiarire i volti degli uomini per sempre. Dentro il
petto di un piccolo e gracile uomo , ma quantomai grande ed importante : Roberto
Borotto l'ultimo maestro del 900. Non si pensi che questi siano elogi vani e
senza misura , è tutta realtà . Il maestro , infatti , pratico da oltre 40 anni
dell' informale , è l unico portatore del messaggio 900 : la
deindustrializzazione , l' immane
distruzione che colpi l' Europa nella meta del secolo , non si fondono ancora
nel mondo contemporaneo . Con la recisione , con lo scatto convulso che l 'artista
infligge alle sue stesse opere , l' artista rivela il pianto di un mondo
distrutto , lo strazio di una vita grama e perduta . Con i mordenti oscuri ,
caratterizzanti il suo percorso dagli albori ed omaggio ad uno dei suoi maestri
, Emilio Vedova , il maestro mostra il lugubre che caratterizza il mondo , le
ombre che si spargono celerrime sui nostri celi . Nella confusione dei colori
si rivela la perdita dell'individuo in una massificazione ferocie , nelle icone
pop ritagliate , accuratamente selezionate l' artista mostra la falsità , la
lobotomizzazione e l'omologazione a cui l'uomo moderno è sottoposto . E
tuttavia ne rimane in qualche modo distaccato. Si dipinge un aurea di
superiorità , lo fa attraverso gli interventi , gli strappi applicati alla carta
, che macchia e scompone , mostrando con ironia e distacco un sicuro controllo
della materia e del colore .Nei suoi pastelli , poi si fondono emozioni e
sentimenti , non senza una scura patina che mostri la mestizia di ogni momento
. L a gioia la si ritrova soprattutto in alcuni balli di colori riscontrabili
in alcune sue tele , o ancora in alcuni pastelli od acquarelli . M a sarebbe
sbagliato parlare di una pittura emotiva in relazione all'artista . la sua e
piuttosto una pittura istintuale , in cui il segno e dettato dal gesto , la
linea e scalfita dalla voracità di una mano insaziabile . Egli si configura
quasi un ritorno al primitivo , all' originario , all' essenziale , tramite il
quale vuole rappresentare la verità delle cose , le quali non hanno bisogno di
contorni e definizione , ma si mostrano nell'informalità espressiva dell'immagine
. L'artista ha scelto appunto questo carattere ancestrale dell'uomo , il segno
informe , quasi aniconico , e tramite questo si studia di rappresentare il
mondo sciolto di ogni entità superiore e quindi necessitante un nuovo inizio .
Non che questo avvenga senza paga . L' artista ne paga completamente lo scotto
. Infatti , configurandosi per lui il momento della pittura come un momento
prerazionale ,egli non decide ne l inizio ne la fine dell' opera creativa . Può
operare per due ore , come dopo 10 minuti cadere in una agognante e straziante menopausa creativa.
L 'artista si sottrae
così , sempre allo stesso modo , da ogni ipocrisia e formalità sottraendosi alla regolarizzazione e canonizzazione
dell'immagine . E la stessa protesta che
si può osservare nella sua vita , dove ha perennemente lottato contro l ipocrisia
, la freddezza, falsità e formalità: come scordarsi delle sue lotte contro i
medici , o ancora quelle sul lavoro. Perché per capire appieno l'artista ,
bisogna conoscerne anche la vita , anch' essa un' opera d' arte . Nato fra le
macerie della guerra , il Borotto vive un infanzia umile e povera , dalla quale
imparerà il garbo e l'umiltà , che si trasmetteranno poi nell'essenzialità e
povertà delle sue opere le quali sono sempre assai economiche . Già durante le
elementari l'artista mostra una predilezione per l italiano ( da cui
deriveranno le sue doto letterarie) e l arte , che tuttavia il maestro nei
suoi primi anni di vita deve coltivare solitariamente e saltuariamente in
quanto osteggiato dalla madre , la quale non attribuisce importanza all'operato
dell' artista . Questa in fiducia e insicurezza caratterizzerà per sempre l'
operato dell' artista in alcune sue macchie di color seppia , ma anche nel
timore dell' irriconoscimento e di non essere apprezzato , ad esempio nelle
mostre. Terminati gli studi , l'artista e costretto dalla situazione economica
difficoltosa a lavorare già in tenera età . Pur volendo , l' artista non può
frequentare l' università. Tuttavia , la sua insaziabile volontà di apprendere
lo porta ad assistere da autodidatta ad assistere a lezioni di arte all 'università
statale di Milano .Lo fece senza vergogna , all 'addiaccio , da dietro la
finestra dell' aula. Dall' esperienza lavorativa in una fabbrica metallurgica imparerà
la materialità dei ferri e dalla fusione metallica imparerà la consistenza
della materia e la fluidità del colore .Dalle leghe metalliche arrivano alcuni
accostamenti di colori .Dalla sua frequentazione dei luoghi più malfamati della
città in ore notturne apprenderà la tristezza e la ferocia di un mondo
abbandonato e senza legge e la sofferenza di notti all' addiaccio , da cui
anche la sua poesia buonanotte citta .Le prostitute ed in trans entreranno così
, prepotentemente nel suo immaginario .L'artista mostrerà sempre una grande sensibilità
verso gli ultimi , e lo rivelerà nel suo sguardo sempre comprensivo e privo di scherno con cui le osserverà ,
percependone il profondo e celato dolore , e raffigurandolo con la stessa intimità
e riservatezza , delicatamente , come in alcuni suoi collage dove la figura
della Femme addolorata e affranta appare frammentata e divisa nei suoi
molteplici aspetti psicologici , a cui una vita solitaria e alla merce di
uomini ignobili la costringono. A causa di un momento di imprevista instabilità
economica l'artista e costretto ad entrare nell' azienda di pulizie milanesi
come spazzino .Tuttavia anche in questa evenienza la dissacrante e cruda ironia del maestro e
capace di sopraelevarlo rispetto al
puzzo delle strade e dei sacchi neri( si veda in viaggio tra secchi neri ,
puttane e borghesi). Da qui il suo attacco scommatico al titolo ufficiale degli
spazzini: operatore ecologico , che il maestro citerà sempre con scherno. In
questo periodo della vita ,anche a causa della morte materna,l'artista subisce
la singolare esperienza dell' intersecarsi di molteplici stati psicologici: al
allegria delle bevute fra amici si mischia alla puzzo desolato e mesto delle
strade , la solitudine casalinga , si mischia al dolore appassionato delle
musiche di Leo ferre , di cui "la solitudine "diverrà in qualche modo la
colonna sonora della sua vita .La lucidità me la metto nelle mutande rappresenta
perfettamente la follia e la creatività interiore dell' artista , e del quale l
artista ama foggiarsi quando ama autodesigna creativo pirla. La confusione di
significati e di significanti , l aurea del surreale , l ermetismo di frasi
spezzati , il travisamento della realtà , la poetica del fiore spezzato e
reciso sul marciapiede lo permeano quotidianamente. Tutto ciò lo getterà in una
voragine di esperienze in un turbine di sentimenti ed in una spirale creativa
irripetibile e indescrivibile .Il maestro trarrà da questo abisso psicologico
alcuni dei suoi più sublimi ed illustri , magistrali accenti. A tutto ciò si
aggiunge la drammatica esperienza dell' infermità , prolungatasi per più di un
anno ,e che restituirà al mondo il maestro inequivocabilmente segnato. Dalla
vicinanza con la morte , della depressione e della confusione si fa interprete
il mordente nelle più intricate raffigurazioni .La produzione pittorica si fa
sempre più frequente e disperata .A questo periodo appartengono "dolore di una paziente
in dialisi", "american gigolo", "paesaggio siciliano ", "chi ha sparato alla colomba",
"ed il bosco rosso". E questo forse il periodo più fiorente per la sua arte ,
sebbene forse non il più felice per la sua esistenza. Nella paziente dolorante
in dialisi il dolore fisico si mischia all' insofferenza verso un mondo freddo
e ipocrita , quello dell'ospedale, in cui li candidi camici dei medici mostrano
tutta la falsità . Le contorsioni del corpo mostrano chiaramente la visione
molto materialista e atea del maestro, la crudezza del suo segno ,delle sue
figure , la realtà fisicamente e corporalmente dolorante , la scarnezza di un
mondo pieno di vuoti. Nell'american gigolo il ballo dei colori mostra i neon e
le sostanze stupefacenti di un giovane libertino , tuttavia , in profondità , già
pienamente consapevole della crudeltà del mondo. Il paesaggio siciliano mostra
la magistrale capacita del maestro al gioco del chiaroscuro e della macchia: pochi
tratti disegnano magnificamente e perfettamente il paesaggio brullo , secco e
arido della Sicilia , e rivela il gusto per il paesaggio romantico e
impressionista sempre presente nel maestro , sempre sotto il filtro della modernità
, del cemento e dei blocchi urbani che allontanano irrimediabilmente il maestro
dalla quiete di un paesaggio rustico e bucolico. In chi ha sparato alla colomba
l artista mostra potentemente il suo cuore ed il suo sentimento nell' innocenza
ferita e stuprata di un mondo senza valori e senza limiti. Infine nel bosco
rosso ritorna l amore dell' artista per la natura e per i suoi motivi , ed il rosso
sembra finalmente disegnare uno spiraglio di allegria se una poesia dedicatagli
non interpretasse quel sangue come un particolare cruento e sanguigno rivelante
il massacro acefalo dell' uomo sulla natura. La fortuna dell'artista , già
costruita dal maestro in età giovanile attraverso le mostre internazionali da
lui tenute ed allestite , ha un exploit grazie ai suoi segretari sul sito
pitturiamo , dove le visualizzazione per le sue opere ammontano ad oggi alle
quasi quattromila unita e gli apprezzamenti
alle duecento .A corredare il tutto vi sono
gli infiniti commenti e le poesie dedicate alle sue opere .A gloria del maestro
si aggiunga la sua lezione tenuta al Berchet dove la sua presenza , in un
articolo apparso sul giornalino poco dopo fra le prime pagine , è accostato
addirittura a Gillo Dorfless.