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IL MONDO DEL COLLEZIONISMO IN VIDEO

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I RACCONTI DEL COLLEZIONISTA

Questo è un libro unico nel suo genere: un libro sul collezionismo. Non è tuttavia un catalogo, come ci si potrebbe aspettare, bensì un libro in cui gli oggetti da collezione diventano i protagonisti di storie, racconti, esperienze di vita coinvolgenti ed a tratti emozionanti. Un libro in cui traspare la visione unica e toccante dell'autore. In questo libro percorreremo molte strade, visiteremo molti luoghi, conosceremo molte persone, rifletteremo molto. Insieme faremo un bel viaggio guidati dagli oggetti, oggetti che raccontano la storia del mondo, la nostra storia.

Questo è il primo libro interamente scritto dal maestro Borotto. Non a caso incontreremo una scrittura creativa e unica nel suo genere, con qua e là qualche espressione regionale. Scopriremo un vivido mondo antico, il mondo della vecchia Milano, della Romagna e di altri luoghi ancora... Buona lettura! 


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Guarda dentro di te
Da quanto tempo non guardi dentro di te? Da quanto tempo non spii fra le assi sconnesse laddove risiede il tuo inconscio? Ti aggiri nel mondo, vai da un luogo all'altro, ti aggiri, erri col tuo corpo... ma sei sicuro che esso non sia solo un fantoccio, sei sicuro di non esserti dimenticato qualcosa? Forse,...

Il mondo è a volte così freddo, brutale, veloce, disilluso, disincantato, vorace, frettoloso; ci si muove in esso ricercando il potere, la fama, il denaro, cercando di manipolare, di prevalere, di ottenere, di conquistare; e per far ciò si firmano assegni, si comprano azioni, si spediscono lettere con francobolli, si usano i soldi, le monete e le...

Figure umane

19.04.2022

Figure umane02.04.2022Due sagome, due figure, silenziose; umili, non urlano, non fanno rumore per farsi notare. Sussurrano silenziosamente, ci invitano a concederci il dono dell'ascolto, quell'ascolto che è un ponte verso l'altro, che ci fa andare oltre noi, che ci schiude l'altro. Ebbene, queste figure non ci impongono di dargli attenzione; per...

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MONUMENTO AL BOROTTO

con amore, dai suoi curatori

La fiamma non si estingue una volta divorato il legno , se sotto vi è un sole a corroborarla. Un piccolo sole , grande come un cuore, pulsante come un cuore, sperduto fra macerie e rottami di un mondo distrutto. Capace di irradiare luce e schiarire i volti degli uomini per sempre. Dentro il petto di un piccolo e gracile uomo , ma quantomai grande ed importante : Roberto Borotto l'ultimo maestro del 900. Non si pensi che questi siano elogi vani e senza misura , è tutta realtà . Il maestro , infatti , pratico da oltre 40 anni dell' informale , è l unico portatore del messaggio 900 : la deindustrializzazione , l' immane distruzione che colpi l' Europa nella meta del secolo , non si fondono ancora nel mondo contemporaneo . Con la recisione , con lo scatto convulso che l 'artista infligge alle sue stesse opere , l' artista rivela il pianto di un mondo distrutto , lo strazio di una vita grama e perduta . Con i mordenti oscuri , caratterizzanti il suo percorso dagli albori ed omaggio ad uno dei suoi maestri , Emilio Vedova , il maestro mostra il lugubre che caratterizza il mondo , le ombre che si spargono celerrime sui nostri celi . Nella confusione dei colori si rivela la perdita dell'individuo in una massificazione ferocie , nelle icone pop ritagliate , accuratamente selezionate l' artista mostra la falsità , la lobotomizzazione e l'omologazione a cui l'uomo moderno è sottoposto . E tuttavia ne rimane in qualche modo distaccato. Si dipinge un aurea di superiorità , lo fa attraverso gli interventi , gli strappi applicati alla carta , che macchia e scompone , mostrando con ironia e distacco un sicuro controllo della materia e del colore .Nei suoi pastelli , poi si fondono emozioni e sentimenti , non senza una scura patina che mostri la mestizia di ogni momento . L a gioia la si ritrova soprattutto in alcuni balli di colori riscontrabili in alcune sue tele , o ancora in alcuni pastelli od acquarelli . M a sarebbe sbagliato parlare di una pittura emotiva in relazione all'artista . la sua e piuttosto una pittura istintuale , in cui il segno e dettato dal gesto , la linea e scalfita dalla voracità di una mano insaziabile . Egli si configura quasi un ritorno al primitivo , all' originario , all' essenziale , tramite il quale vuole rappresentare la verità delle cose , le quali non hanno bisogno di contorni e definizione , ma si mostrano nell'informalità espressiva dell'immagine . L'artista ha scelto appunto questo carattere ancestrale dell'uomo , il segno informe , quasi aniconico , e tramite questo si studia di rappresentare il mondo sciolto di ogni entità superiore e quindi necessitante un nuovo inizio . Non che questo avvenga senza paga . L' artista ne paga completamente lo scotto . Infatti , configurandosi per lui il momento della pittura come un momento prerazionale ,egli non decide ne l inizio ne la fine dell' opera creativa . Può operare per due ore , come dopo 10 minuti cadere in una agognante e straziante menopausa creativa.

L 'artista si sottrae così , sempre allo stesso modo , da ogni ipocrisia e formalità sottraendosi alla regolarizzazione e canonizzazione dell'immagine . E la stessa protesta che si può osservare nella sua vita , dove ha perennemente lottato contro l ipocrisia , la freddezza, falsità e formalità: come scordarsi delle sue lotte contro i medici , o ancora quelle sul lavoro. Perché per capire appieno l'artista , bisogna conoscerne anche la vita , anch' essa un' opera d' arte . Nato fra le macerie della guerra , il Borotto vive un infanzia umile e povera , dalla quale imparerà il garbo e l'umiltà , che si trasmetteranno poi nell'essenzialità e povertà delle sue opere le quali sono sempre assai economiche . Già durante le elementari l'artista mostra una predilezione per l italiano ( da cui deriveranno le sue doto letterarie) e l arte , che tuttavia il maestro nei suoi primi anni di vita deve coltivare solitariamente e saltuariamente in quanto osteggiato dalla madre , la quale non attribuisce importanza all'operato dell' artista . Questa in fiducia e insicurezza caratterizzerà per sempre l' operato dell' artista in alcune sue macchie di color seppia , ma anche nel timore dell' irriconoscimento e di non essere apprezzato , ad esempio nelle mostre. Terminati gli studi , l'artista e costretto dalla situazione economica difficoltosa a lavorare già in tenera età . Pur volendo , l' artista non può frequentare l' università. Tuttavia , la sua insaziabile volontà di apprendere lo porta ad assistere da autodidatta ad assistere a lezioni di arte all 'università statale di Milano .Lo fece senza vergogna , all 'addiaccio , da dietro la finestra dell' aula. Dall' esperienza lavorativa in una fabbrica metallurgica imparerà la materialità dei ferri e dalla fusione metallica imparerà la consistenza della materia e la fluidità del colore .Dalle leghe metalliche arrivano alcuni accostamenti di colori .Dalla sua frequentazione dei luoghi più malfamati della città in ore notturne apprenderà la tristezza e la ferocia di un mondo abbandonato e senza legge e la sofferenza di notti all' addiaccio , da cui anche la sua poesia buonanotte citta .Le prostitute ed in trans entreranno così , prepotentemente nel suo immaginario .L'artista mostrerà sempre una grande sensibilità verso gli ultimi , e lo rivelerà nel suo sguardo sempre comprensivo e privo di scherno con cui le osserverà , percependone il profondo e celato dolore , e raffigurandolo con la stessa intimità e riservatezza , delicatamente , come in alcuni suoi collage dove la figura della Femme addolorata e affranta appare frammentata e divisa nei suoi molteplici aspetti psicologici , a cui una vita solitaria e alla merce di uomini ignobili la costringono. A causa di un momento di imprevista instabilità economica l'artista e costretto ad entrare nell' azienda di pulizie milanesi come spazzino .Tuttavia anche in questa evenienza la dissacrante e cruda ironia del maestro e capace di sopraelevarlo rispetto al puzzo delle strade e dei sacchi neri( si veda in viaggio tra secchi neri , puttane e borghesi). Da qui il suo attacco scommatico al titolo ufficiale degli spazzini: operatore ecologico , che il maestro citerà sempre con scherno. In questo periodo della vita ,anche a causa della morte materna,l'artista subisce la singolare esperienza dell' intersecarsi di molteplici stati psicologici: al allegria delle bevute fra amici si mischia alla puzzo desolato e mesto delle strade , la solitudine casalinga , si mischia al dolore appassionato delle musiche di Leo ferre , di cui "la solitudine "diverrà in qualche modo la colonna sonora della sua vita .La lucidità me la metto nelle mutande rappresenta perfettamente la follia e la creatività interiore dell' artista , e del quale l artista ama foggiarsi quando ama autodesigna creativo pirla. La confusione di significati e di significanti , l aurea del surreale , l ermetismo di frasi spezzati , il travisamento della realtà , la poetica del fiore spezzato e reciso sul marciapiede lo permeano quotidianamente. Tutto ciò lo getterà in una voragine di esperienze in un turbine di sentimenti ed in una spirale creativa irripetibile e indescrivibile .Il maestro trarrà da questo abisso psicologico alcuni dei suoi più sublimi ed illustri , magistrali accenti. A tutto ciò si aggiunge la drammatica esperienza dell' infermità , prolungatasi per più di un anno ,e che restituirà al mondo il maestro inequivocabilmente segnato. Dalla vicinanza con la morte , della depressione e della confusione si fa interprete il mordente nelle più intricate raffigurazioni .La produzione pittorica si fa sempre più frequente e disperata .A questo periodo appartengono "dolore di una paziente in dialisi", "american gigolo", "paesaggio siciliano ", "chi ha sparato alla colomba", "ed il bosco rosso". E questo forse il periodo più fiorente per la sua arte , sebbene forse non il più felice per la sua esistenza. Nella paziente dolorante in dialisi il dolore fisico si mischia all' insofferenza verso un mondo freddo e ipocrita , quello dell'ospedale, in cui li candidi camici dei medici mostrano tutta la falsità . Le contorsioni del corpo mostrano chiaramente la visione molto materialista e atea del maestro, la crudezza del suo segno ,delle sue figure , la realtà fisicamente e corporalmente dolorante , la scarnezza di un mondo pieno di vuoti. Nell'american gigolo il ballo dei colori mostra i neon e le sostanze stupefacenti di un giovane libertino , tuttavia , in profondità , già pienamente consapevole della crudeltà del mondo. Il paesaggio siciliano mostra la magistrale capacita del maestro al gioco del chiaroscuro e della macchia: pochi tratti disegnano magnificamente e perfettamente il paesaggio brullo , secco e arido della Sicilia , e rivela il gusto per il paesaggio romantico e impressionista sempre presente nel maestro , sempre sotto il filtro della modernità , del cemento e dei blocchi urbani che allontanano irrimediabilmente il maestro dalla quiete di un paesaggio rustico e bucolico. In chi ha sparato alla colomba l artista mostra potentemente il suo cuore ed il suo sentimento nell' innocenza ferita e stuprata di un mondo senza valori e senza limiti. Infine nel bosco rosso ritorna l amore dell' artista per la natura e per i suoi motivi , ed il rosso sembra finalmente disegnare uno spiraglio di allegria se una poesia dedicatagli non interpretasse quel sangue come un particolare cruento e sanguigno rivelante il massacro acefalo dell' uomo sulla natura. La fortuna dell'artista , già costruita dal maestro in età giovanile attraverso le mostre internazionali da lui tenute ed allestite , ha un exploit grazie ai suoi segretari sul sito pitturiamo , dove le visualizzazione per le sue opere ammontano ad oggi alle quasi quattromila unita e gli apprezzamenti alle duecento .A corredare il tutto vi sono gli infiniti commenti e le poesie dedicate alle sue opere .A gloria del maestro si aggiunga la sua lezione tenuta al Berchet dove la sua presenza , in un articolo apparso sul giornalino poco dopo fra le prime pagine , è accostato addirittura a Gillo Dorfless.

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